mercoledì 22 luglio 2009

Fish on the go!

Dati gli spettacoli gentilmente offerti dall'isola, che non ci hanno fatto rimpiangere la tv neanche per un momento (e detto da una teledipendente come me...), e data anche la stanchezza che prendeva dopo certe giornate a far su e giù dal mare, dagli scogli e dalle montagne, abbiamo spesso cenato a casa, in terrazza.
Siccome l'imperativo era riposarsi da tutto e da tutti, anche dai fornelli, mi ero ripromessa di tenere la cucina semplice: pasta col tonno, pomodori all'insalata, insomma, dieta quasi crudista :P
Poi fortunatamente i benevoli dei dell'isola, evidentemente nemici di ogni dieta, ci hanno fatto capitare vicino alla bella rosticceria "Ciaki Ciuka" e da allora le nostre cene non hanno avuto niente da invidiare a quelle al ristorante. Perchè "Ciaki Ciuka" è una classica rosticceria e molto di più. Offre dei buonissimi arancini, calzoni, primipiatti, bell'e pronti. Ma se avete un po' di pazienza Mariano vi cucina il pesce on-demand, ovviamente quello che offre il pescato.
Ma se siete ancora più bravi e magari vi ricordate di prenotare mentre andate al mare la mattina il pesce che volete mangiare la sera be'... allora avrete accesso al dentice all'elisir di uva zibibbo, alle occhiate alle erbe pantesche, al carpaccio di tonno, al cuscus di pesce alla pantesca (con il pesce intero e le verdure fritte), all'insalata di polpo...
E, se accettate un consiglio e non siete ancora troppo pieni, assaggiate anche il semifreddo al miele :D
Ovviamente sì, troverete anche il Ciaki Ciuka (pronunciato Sciaki Sciuka), pantesca rivisitazione della Ratatouille, un piatto semplice reso gustoso dalla bontà delle verdure locali. Un giorno scoprirò anche da dove deriva il curioso nome, direi di origine araba, di cui sospetto la parentela con la Sciasciuka (a proposito, provate la ricetta di Marcella, che è buonissima!!) anche se gli ingredienti sono totalemente diversi.
Ora, è vero che avevo deciso di non cucinare ma secondo voi potevo stare totalmente con le mani in mano? Diciamo solo che i prossimi occupanti del dammuso troveranno, tra le altre cose, degli artistici portacandele di... recupero.



P.S. Ci abbiamo provato in tutti i modi, a convincere Mariano e/o socia (di cui purtroppo non ricordo il nome!!) ad aprire una succursale a Bologna, magari in inverno, ma niente da fare, tocca imparare a cucinarlo, il pesce!! Magari così questo torna ad essere un vero food-blog, che dite?


5 commenti:

Dante ha detto...

Pantelleria, how many memories...

3di15 ha detto...

Ma chi si vede da queste parti!! Guest-star!! :P
Ora ti linko...
baci

iana ha detto...

Ho visto per la prima volta il tuo blog... e volevo farti una domanda che mi opprime da anni: Ma i friarielli nel resto d'Italia come si chiamano? Esistono? Io li ho sempre mangiati solo a Napoli, ma sono troppo buoni e vorrei tanto comprarli... a sapere come si chiamano!

acquaviva ha detto...

Dopo la botta di vita delle vacanze immagino i tuoi impegni siano tali da non permetterti di scrivere spesso sul blog. Peccato, sappi che io continuo a buttare l'occhio speranzosa...

3di15 ha detto...

Ciao Iana!!! Benvenuta!!! Dunque, sollevi una annosa questione... i friarielli-friarielli in quanto tali, si trovano solo a Napoli e stretti dintorni. Nel resto del mondo puoi trovare le cime di rapa, sono molto simili e io le cucino allo stesso modo, ma il sapore è effettivamente un po' diverso.

Grazie Acquaviva... abbi fede!! :D