domenica 30 novembre 2008

Lo Zio Massimo...

...storcerebbe il naso davanti a quella che più che una ricetta è un Barbatrucco. Lo zio Massimo è quello zio che quando si mette ai fornelli, puoi star sicuro che ti lecchi i baffi. Se lo zio Massimo ti dice che domenica fa la Genovese, tu disdici impegni, non senti ragioni, potesse cascare il mondo tu domenica sei a pranzo con tutta la famiglia da Zio Massimo!
La Genovese di Zio Massimo è, come avrete intuito, formidabile. Per chi non lo sapesse, si tratta di un ragù dove il pomodoro lascia il posto alle cipolle, taaaaaaaaaante cipolle, affettate sottilmente e lasciate cuocere a lungo a fuoco lento fino a disfarsi. Per maggiori informazioni, la ricetta del sito Gennarino è molto chiara.
La genovese è un piatto impegnativo, e io sono una disorganizzata cronica, per cui per ora non mi sono mai riuscita a ritagliare la giornata necessaria per realizzarla, e adesso che ho cambiato città, lo zio Massimo non lo vedo più tanto spesso.
E così, per ovviare a una struggente voglia di genovese, per dare una degna fine al sugo delle salsicce, e ispirata da qualcosa che avevo letto qua e là in altri foodblog, è nata la... genovese frettolosa!! Avevo pensato di non postarla questa ricetta, tanto è semplice, ma poi Cipolla ha chiamato a raccolta, e quindi che cipolla sia!!


LA GENOVESE FRETTOLOSA

1 cipolla a testa
Sugo di carne avanzato (tipo fondo di arrosto, sugo di salsiccia...)

Affettare sottilmente le cipolle e metterle a cuocere a fuoco lento nel sugo di carne, eventualmente aggiungendo qualche erbetta o spezia a seconda del sugo. Secondo me alloro e rosmarino vanno benissimo per le carni rosse e il maiale. Con il sugo di pollo non ci ho ancora provato ma forse ci va qualcosa di piccante, magari un po' di paprika. Quando le cipolle si saranno ammorbidite, schiacchiatele un po' con un cucchiaio di legno. Regolate di sale e pepe. Usate il sugo per condire la pasta.



Con tante scuse allo Zio Massimo...

Si fa presto a dire Cavolo...

...ma vien subito da rispondere CHE cavolodicavolo intendi?!?
No, non ho abusato di funghi di dubbia provenienza e il rum per il babbà è tutto al suo posto. E' solo che quando trovo una ricetta che laconicamente richiede, tra gli ingredienti, un cavolo, io non so che pesc...ahem cavolo pigliare (letteralmente...).
Insomma, c'è Brassica oleracea e Brassica oleracea, stiamo parlando della variante "capitata", "sabauda" o "acephala", "gemmifera", o... insomma un po' di precisione!
Nell'attesa che qualcuno più esperto di me mi illumini sulla vexata quaestio, io se leggo "cavolo" decido che posso usare... il cavolo che mi pare :D
Ultimamente, la settimanale cassetta del mio pusher di verdure contiene sempre qualche bel cavolo di vario tipo. Questa settimana è il turno del cavolo cappuccio rosso (Brassica oleracea L. var. capitata var. rubra, giusto per essere precisi :P).
Persnalmente, amo molto il cavolo cappuccio bianco, soprattutto crudo all'insalata, ma anche saltato in padella, magari con la salsa di soia. Il fratello rosso, invece, ancora non l'ho capito bene. Mi piace crudo, ha un sapore un po' più forte, ma in inverno non amo molto le verdure crude. Tutte le ricette che ho trovato per cucinarlo come contorno, consigliano una lunga (quasi 1 ora!) cottura a fuoco lento, ma così assume una consistenza e un gusto un po' strani, che non mi convinconp.
Così, una sera che ci voleva proprio una zuppa, dal mio librino magico di zuppe e affini (regalatomi da una mai abbastanza ringraziata amica, chissà se mi leggerà mai, GRAZIE MICAELA!!), da questo librino dicevamo, esce una ricetta con il famoso cavolo non meglio identificato...


ZUPPA DI CAVOLI E CARNE AL FINOCCHIO

1 cavolo grande (...in questo caso, un cavolo cappuccio rosso!)
400 gr di macinato di manzo
4 finocchi
1 l di brodo di carne (o acqua)
Olio evo
Sale

Pulite il cavolo togliendo anche il torsolo (di solito lo divido il quattro, che poi è più semplice eliminare il torsolo) e tagliatelo a dadini. Mettete il cavolo e il macinato in una pentola di coccio, coprite con acqua fredda, salate e fate bollire.
Lasciare andare a coperchio chiuso finchè la carne risulti cotta. Intanto pulite e tagliate in ottavi i finocchi e cucinateli per 30 minuti circa nel brodo di carne o in acqua. Se non vi piace "l'acqua di cavolo", scolate carne e cavolo, e unite il brodo con i finocchi, aggiungendo, se necessario, altro brodo. Io ho solo tolto un po' di liquido del cavolo per non farla troppo acquosa. Fate andare per 10 minuti e servite con un filo d'olio crudo.


In questa ricetta il cavolo viene cotto abbastanza a lungo, il che potrebbe contraddire quanto scritto prima. A parte che la coerenza non è una delle mie migliori doti, devo dire che il cavolo in zuppa l'ho apprezzato di più che il padella. E' uscita una zuppetta interessante e gradevole, il contrasto dei due sapori mi ha persino fatto mangiare i finocchi che di solito mi disgustano. La ricetta originale prevedeva la carne a dadini ed effettivamente forse ci sarebbe stato meglio, ma il mio freezer mi ha consegnato solo del macinato :)

Questa ricetta partecipa alla raccolta "Ecchecavolo!!!" di Antonella! Buoni cavoli a tutti!!

mercoledì 26 novembre 2008

Se lo sapesse la mamma...

...che la blogosfera è riuscita dove lei ha fallito! Incipit troppo drammatico per un post di cucina? Probabile.
Fatto sta che, come ho raccontato altrove, adesso ho un personale pusher di verdure che ogni settimana mi consegna una cassettina di verdure dell'orto e insomma, quel che c'è, c'è e bisogna in qualche modo cucinarlo.
E quindi da qualche settimana ho una periodica invasione di radicchi nel frigo, verdura che io ho sempre accuratamente evitato per i primi 34 anni di terrena esistenza, in quanto la trovavo troppo amara per i miei gusti, con grande disperazione della mamma perchè non mangiavo abbastanza verdure!
Dunque che fare con tutti questi radicchi (di cui vedete un bell'esemplare in foto)? Be' l'assidua frequenza di blog gastronomici qualche trucchetto me l'ha insegnato e così ho pensato di stemperare il radicchio con qualcosa di dolce, è così è nata una zuppetta niente male per questo inizio di inverno. Non voglio farmi i complimenti da sola, ma non ho foto della zuppa perchè ce la siamo sbafata troppo in fretta!!


LA ZUPPA ALL'EQUILIBRIO
Ingredienti:
Orzo cotto un po' al dente
Mezza zucca a dadini
Un radicchio variegato di castelfranco tagliato a striscioline
Grasso di prosciutto o pancetta
Brodo
Olio EVO
Sale, pepe

Far rosolare il grasso in una pentola capiente con un cucchiaio d'olio, aggiungere il radicchio e far saltare su fiamma media per qualche minuto, aggiungere la zucca e coprire con il brodo. Portare a ebollizione e lasciar cuocere finchè la zucca non si è ammorbidita. Aggiungere l'orzo e eventualmente altro brodo e portare a cottura, aggiustando di sale.


Comunicazione di servizio: l'orzo l'ho cotto in pentola a pressione mentre cucinavo il resto, e qui la sturmzuppen si è vendicata delle cattiverie di un precedente post. Evidentemente avevo messo poca acqua perchè la valvola si è aperta all'improvviso, sputazzando vapore orzoso per tutta (tutta!!) la cucina... abbondate sempre con il liquido, al limite toglietelo dopo!!

Questa ricetta partecipa alla raccolta di zuppe di Cristina!

Sky's the limit...

Una volta un amico straniero mi ha chiesto, piuttosto basito, se noi italiani avessimo altri argomenti di conversazione a parte il cibo. Era, ovviamente, una battuta, ma è pur vero che a volte il nostro sport nazionale sembra essere "mangiare parlando di mangiare". Non so se capita anche a voi, di stare al ristorante, gustarsi con gioia le prelibatezze servite, e intanto discutere della prossima tappa mangereccia, o di dire una sera dobbiamo andare a provare anche quall'altro locale, o di chiedere alla parona di casa tutte le ricette di ciò che porta in tavola. Perchè il cibo è creatività, condivisione, convivialità. Poi hanno inventato internet e il limite non è stato più il vicino a tavola o la zia per telefono, ma le chiacchiere di cucina hanno cominciato ad espandersi, le cucine si son fatte più larghe, lunghe e accoglienti. Scommetto che se atterrasse un alieno in Italia, la prima domanda che gli faremmo sarebbe "che si mangia dalle tue parti?"
E.T. a parte, la blogosfera mangereccia sta diventando sempre più grande e sempre più interessante, e mi dispiace di non riuscire a seguire sempre tutti. E così, meno male che ogni tanto qualcuno si fa venire una bella idea e si rimbocca le maniche!!
Ho visto il banner di "Blog di Cucina" da qualche amica e mi ha incuriosito. Non è il solito aggregatore (che comunque ben vengano!) ma una vera e propria tavola rotonda, un aggregatore commentanto insomma, con tantissime iniziative, rubriche e curiosità. Una bella bussola in questo universo in espansione, in attesa delle ricette d'oltrespazio ;)

Intermezzo

Ma che avrà voluto dì?!?