martedì 5 febbraio 2008

Chiacchierebugiefrappesfrappolecencigalaniecc

Post molto frettoloso questo, il lavoro incalza ma non potevo non scriverlo. Ditemi, esiste un altro piatto che assume tutti questi nomi a seconda di dove ti trovi in Italia pur essendo più o meno la stessa cosa ma non proprio? Chiacchiere, bugie, frappe, sfrappole, cenci, galani... e, ahem, scagliuozzi? Da brava napoletana atipica non li avevo mai sentiti chiamare così, o intendevi un'altra cosa, gds?
Comunque, ha perfettamente ragione Maria Giovanna, inutile incaponirsi su quale ricetta sia LA ricetta. Vale in genere, e vale soprattutto per le chiacchierebugiefrappesfrappolecencigalaniecc. Quest'anno ne ho imparata una nuova perchè, come mi avvertì mia zia “quando ti sposi, ti sposi tutta la famiglia!!” (anche se lei forse la intendeva più come una minaccia?) effettivamente sposandomi ho vinto un ternallotto: oltre al marito da oscar se ci fosse l'oscar dei mariti, ho avuto in dote una vicemamma e un vicepapà come ce ne sono pochi.
A parte il fatto che mi sono sempre sentita coperta d'affetto, il vicepapà è bravissimo nei lavoretti di casa e la vicemamma è un vero vulcano di idee, energie e soprattutto ricette.
Insomma, se non era per loro, mi sa che quest'anno non si mangiavano chiacchierebugiefrappesfrappolecencigalaniecc per quanto eravamo incasinati di lavoro. Io ho modestamente contribuito con la crema di cioccolato in cui “azzupparle”, ovviamente del commercio equo (marca CommercioAlternativo), in pratica ho usato un preparato per la cioccolata calda (Ciokaribi gusto classico, ve la consiglio vivamente perchè è buonissima!!) ma l'ho tenuta più densa.


Le Chiacchiere della Vicemamma
500 gr farina
2 tuorli
1 uovo intero
60 gr zucchero
50 gr burro morbido
scorza di 1 limone e 1 arancia grattugiata
sale
5 gr lievito per dolci
vino bianco quanto basta per impastare
zucchero a velo

Impastare tutti gli ingredienti eccetto il lievito fino ad avere un pasta liscia ed elastica, incorporare il lievito. Stendere al matterello, tagliare con la rotella, eventualmente rigirarle per fare il nodo e friggere in abbondante olio di semi. Asciugare sulla carta del pane e cospargere di zucchero a velo.

Un grazie a Elvira che mi ha dedicato un link (a proposito: aspetto un post con la ricetta delle orecchiette alle cime di rapa) e a Simona per il benvenuto (il gastronomo riluttante è di queste parti? Ma dai??) e a tutti auguro un felice scampolo di carnevale!

Update! Questa ricetta è stata modificata, aggiustata e corretta il 24-02-2009 per partecipare alla raccolta di Carolina!

4 commenti:

Ciboulette ha detto...

Ma grazie! :) (Sorride e arrossisce)
Arrivo in ritardo per le chiacchiere, ormai e' gia' quaresima :-(!
Ma il mercoledi santo la tradizione barese vuole che si faccia la pizza di cipolla, ed io la rispettero', ormai e' una tradizione che sto trasmettendo anche ai miei colleghi napoletani :)!Spero di riuscire a fare una foto cosi la postero' nei prossimi giorni...ciao!!!

gds75 ha detto...

no no betta gli sgagluiozzi sono in pratica pezzi di migliaccio... ovvero la polenta fritta con dentro roba leggera come i ciccioli...
altra cosa tipica carnacialesca ;-)

Elisabetta ha detto...

Grazie della delucidazione, effettivamente gli scagliozzi alla Friggitoria Vomero a Piazza fuga sono tocchi di polenta fritta, ora che ci penso. Cmq il migliaccio non è polenta, ovvero non è fatta con la farina di mais ma con il semolino, quello degli gnocchi alla romana, insomma (ma che maestrina insopportabile che sono!!) gli scagliozzi farciti mi mancano... questa lacuna culturale va colmata al più presto!!

gds75 ha detto...

figurati betta, ora posso dire di sapere una cosa in più :-)