giovedì 30 aprile 2009

InDue


Questo è il blog di un matrimonio, un matrimonio tra ingredienti che si sono trovati per caso in una stessa cucina, si sono assaggiati, si sono piaciuti, si sono presi. E dire che due ingredienti così chi li avrebbe mai messi insieme?

Lei così casinista, lui così ordinato.

Lei che mangerebbe solo pasta e lui che mangerebbe solo carne.

Lei che è sempre fra le nuvole e lui con i piedi per terra.

Lei che si fa distrarre dai piccoli particolari, lui che fa grandi progetti.

Lei che abiterebbe sul mare e lui che ama la montagna.

Lei che prende subito fuoco, e troppo spesso alza la voce, e lui che riflette e pondera.

Lei che cucina solo con le ricette e lui che si abbandona all'ispirazione.

Lei che da un viaggio ritorna con souvenir troppo ingombranti e lui con un milione di foto.

Lei nottambula e lui mattiniero.

Lei che non butta via niente (che può sempre servire, avete presente gli spaghi troppo corti per essere usati) e lui che pazientemente le spiega che la soluzione al problema dei rifiuti non è trasformare la propria casa in una discarica. Allora lei dimostra la sua tesi intrecciando cestini con le buste di plastica e lui sospira.

In comune, all'apparenza, hanno proprio poco. Sono tutti e due ingegneri, è vero. Appassionati di cinema di azione e di viaggi, certo. E ovviamente amano la cucina, cucinare insieme (e anche se lei ogni tanto ci prova a spodestarlo, lui resiste eroico) e cucinare l'uno per l'altra, coccolandosi continuamente con profumi e sapori.

Insomma due ingredienti che non si mescolano se alla base non c'è un'ottima ricetta e una sapiente tecnica. E ovviamente la ricetta per metterli insieme, questi due, doveva essere per forza complicata: mentre un pasticcere di Palermo misurava la larghezza della porta del frigorifero di una nave, chili e chili di confetti di Sulmona di tutti i tipi venivano sapientemente confezionati in metri e metri di tulle e merletti vari. Parteciparono cuochi torinesi, cuneesi, romani, pescaresi, beneventani, napoletani, siciliani, avellinesi, brasiliani, francesi e americani. E alla fine tutto riuscì alla perfezione.

Oggi sono già quattro anni, ma è come se fosse ieri. Buon anniversario Amore Mio.

mercoledì 29 aprile 2009

Oibò

Periodo decisamente strano. Qualche notizia non proprio esaltante sul fronte personale e notizie dal mondo che definire poco esaltanti è un decisivo eufemismo. La voglia di scherzare, ridere e cucinare è decisamente poca, e per una cui non piace ammorbare la gente con i propri guai, credo di aver scritto abbastanza post lamentosi. Non so che fine farà questo spazietto. Come disse il poeta, restate tonnati.

Ricordi

Avevo sei anni e onestamente ricordo poco. Una sensazione di panico generalizzato, questo sì. Ci trovavamo sul ponte della tangenziale in una vecchia Giulia con l'impianto a gas. In coda, tanto per cambiare. Sulle prime, i miei genitori hanno dato la colpa delle scosse alla bombola e hanno fatto immediatamente uscire me e mio fratello dalla macchina. Poi hanno spento il motore e ci hanno raggiunti. Ma si continuava a tremare e non era la macchina. Il proprietario della vettura davanti alla nostra era scappato senza mettere il freno a mano. La strada era in discesa. Ricordo distintamente mio padre salire in corsa su quella macchina che veniva lentamente verso di noi e tirare la leva.
Dopo, non ricordo più nulla. Non ci successe niente, ma non ricordo come arrivammo a casa. La nostra casa non aveva avuto danni, ma mia madre lì non voleva rimanere. Il giorno dopo partimmo per andare da degli zii a Roma, restammo lì alcuni giorni, portandoci anche la nonna, che ci raccontava che il terremoto l'aveva sbalzata dalla sedia al pavimento. Io mi spupazzavo la cuginetta appena nata, mentre in TV facevano la conta dei morti.
Siamo stati fortunati, nessuno della mia famiglia si è fatto male, l'unico segno visibile erano le crepe nel palazzo di mia nonna, che comunque fu dichiarato agibile.
Mio marito fu trascinato fuori di casa dalla mamma in attesa del fratellino. Si ricorda benissimo che stava disegnando delle macchinine della polizia nella sua cameretta. Ha portato i segni delle unghie della mamma per qualche settimana.
Non se ne parla volentieri, ma chiunque fosse lì ha una sua storia da raccontare, un ricordo particolare. Era il 23 Novembre del 1980.
Mi sento di non aver diritto di parola, essendo, allora come ora, tra i fortunati che una tragedia ha solo sfiorato. Allora come ora, non ho perso nulla. Allora come ora, tutti i miei amici, parenti, conoscenti stanno bene. Ma in qualche modo devo esorcizzare ques'ombra nera che ha avvolto il mio cuore da un po' di tempo a questa parte, togliendomi parole e sorrisi. Magari solo per tenere alta l'attenzione. Ora l'Aquila è una bella passerella, come ce ne sono state tante. In Sardegna c'è stata un'alluvione nell'ottobre 2008, alcune persone sono ancora fuori casa, ma non fa figo parlarne. D'altronde, spenti i riflettori, le travi sul pianerottolo di mia nonna ci rimasero almeno vent'anni.

sabato 11 aprile 2009

Segnalazioni

Vorrei augurare a tutti Buona Pasqua, ma le parole si fermano in gola, da quanto sembrano vuote. Spero che questa Pasqua porti alle popolazioni colpite la nostra solidarietà, la forza di ricominciare a sperare.
Mi unisco anch'io al Tam-Tam che la rete sta facendo per segnalare il più possibile le modalità per aiutare: qui e qui trovate abbondanti riferimenti a numeri, conti correnti, associazioni di volontariato. Una cosa che sicuramente tutti possiamo fare è mandare un messaggio al numero
48580

Una goccia nel mare, ma anche il mare è fatto di gocce. Concludo segnalandovi alcune iniziative proposte dai blogger.
Andrea Matranga propone un piccolo segno di lutto da esporre nel proprio blog.
Cetty ha organizzato uno swap un po' particolare per l'abruzzo.
Paola sta organizzando un mercatino dell'artigianato aperto a tutti. Qui trovate informazioni aggiornate.
Ancora auguri a tutti, di una Pasqua il più possibile serena.

lunedì 6 aprile 2009

Silenzio

In questi momenti, parlare di esperienze personali fa sentire piccoli e inutili. So solo che amavo guardare le montagne dal centro della piazza, guardare la movida di studenti che il giovedì riempiva i vicoli, nonostante il freddo. Quello pseudonapoletano svedese nell'anima di mio marito esclamava con allegria "Stamattina ci sono -2, c'è un'aria bellissima". So che ho conosciuto gente bellissima. So che lì abbiamo passato uno dei periodi più belli della nostra vita. Lì dove ora ci sono solo macerie. Che altro dire, vedremo di mobilitarci come possiamo. Per ora vi arrivi il nostro abbraccio. Poca cosa, lo so.

mercoledì 1 aprile 2009

Come l'acqua per il cioccolato


Le buone notizie vanno sempre festeggiate. Anche quando sono mezze notizie o notizie incomplete. Non notizie buone per metà, ma metà della buona notizia che si attendeva. Intanto, perchè due feste sono sempre meglio di una. Quindi si comincia a festeggiare la prima metà e poi si vedrà. E poi perchè bisogna ingannare il tempo in attesa dell'altra metà. Chiaro no? Forse no, ma era da tanto che volevo dedicare un post a una persona speciale, quindi quale migliore occasione di un dolcetto per festeggiare la prima metà di una buona notizia?
E siccome capita che io e J. abbiamo parecchi difetti in comune, come l'essere ingegneri e avere per di più mariti ingegneri, non potevo non dedicarle un dolcino cervellotico, scientifico, anzi molecolare :P ma tanto molecolare da apparire... magico! Ti abbraccio forte J. e spero ti divertirai a prepararlo con le tue principesse.


CIOCCOLATO CHANTILLY di Dario Bressanini...
Ricetta tratta dal Blog "La scienza in cucina"
...ovvero una morbida mousse al cioccolato con due soli ingredienti:
Cioccolato fondente
Acqua
Provare per credere

Qualche anno fa, parecchi anni fa (aiuto quanti anni fa!! sono così vecchia??) uscì un film tenerissimo "Come l'acqua per il cioccolato", una storia d'amore contrastata ambientata in Messico. Il titolo non si riferisce, come si potrebbe pensare alla difficoltà di mescolare acqua e cioccolata, ma bensì alla rabbia della protagonista che le ribolliva dentro, come l'acqua e la cioccolata in una tipica ricetta messicana.
Quando ho letto la ricetta nel Blog di Dario Bressanini non mi ha sorpreso più di tanto l'accoppiata, quanto il risultato. Con acqua e cioccolato potevo al più pensare di fare un tazzone di cioccolata calda, e non una morbida mousse!!
Non vi scrivo la ricetta, perchè è spiegata magistralmente nel link, con tanto di chiarissima spiegazione scientifica del perchè la magia funziona.
Funziona davvero: si può ottenere una soffice mousse di puro cioccolato a partire da una tavoletta di fondente con la sola aggiunta di acqua e un rigoroso procedimento scientifico :D
Si potrebbe quasi dire che è un dolcino light!!
Insomma, andate da Dario (cui spero non disturbi se lo chiamo per nome), leggete la ricetta, poi se vi va tornate qui per le mie personalissime osservazioni che forse vi possono essere utili se volete provare:

1) E' buonissima
2) Ho usato una tavoletta di cioccolato fondente del commercio equo e solidale "Companera" al 70%, è un cioccolato dal sapore molto deciso, in cui le note amare quasi prevalgono, lo consiglio a chi come me adora il fondente, ma non piace a tutti.
3) Questa mousse è strepitosa
4) Occhio alla fusione del cioccolato, mi sa che l'ho lasciato sul fuoco qualche secondo di troppo e si sono accentuate le note amare del cioccolato
5) E' proprio buona
6) Forse l'ho montata troppo (donna di poca fede) e si è sgranata un po', pur rimandendo morbida non ha proprio l'aspetto ciuffettoso che dovrebbe avere
7) E' troppo buona
8) Non credevo mai di arrivare a dirlo ma... è anche troppo cioccolattosa, è un sapore che non ti aspetti. Ormai siamo abituati che in una mousse il sapore di cioccolato sia stemperato da un altro sapore, panna, latte, bianco d'uovo. Questo è un'esplosione di cioccolato puro.
9) Ho già accennato al fatto che è buona? :D


Ovviamente vi consiglio caldamente di vedervi il film citato e di frequentare assiduamente il blog di Dario Bressanini che è sempre una ricchissima fonte di scoperte e sorprese per gli appassionati di gastronomia. Un'ultimissima cosa... forse la prossima volta provo a montarla a mano, visto come era ridotta la cucina dopo aver immerso lo sbattitore elettrico nella cioccolata ;)