mercoledì 13 maggio 2009

Volevo fare l'astronauta...


C'è un cattivo che più cattivo non si può, che con la sua cattiveria giustifica qualunque schifezza facciano i buoni.

La prima direttiva è un consiglio amichevole, mentre la legge del pigiamino rosso è ineluttabile.

Ci sono i viaggi nel tempo che nella serie originale non spostano una virgola, invece qui creano universi paralleli, giustificano buchetti di sceneggiatura e aprono la strada ai sequel.

C'è la sospensione delle leggi della fisica, pianeti che esplodono, buchi neri che appaiono e la legge di gravitazione universale che non fa una piega.

Ci sono dei dialoghi piuttosto deficienti e nerdaggini irresistibili.

C'è una storia d'amore che approvo in pieno.

C'è una tecnologia avanzatissima ma non hanno ancora imparato a mettere le cinture sulle astronavi. E il software di riconoscimento vocale pare non abbia fatto grandi passi avanti dai giorni nostri.

Per quante specie di alieni ci siano nello sterminato universo, noi umani (in particolare se americani e bellocci) rimaniamo comunque i più fighi, resistenti e furbi dell'universo.

E alla fine tutto si decide a suon di cazzotti.

Insomma... Star Trek è tornato.

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