venerdì 27 novembre 2009

Alla ricerca della maddalena perduta



Il titolo, a metà tra Proust e Indiana Jones, è letterale e dà la misura della mia schizofrenia culturale. Credo di aver ignorato l'esistenza delle maddalene industriali fin ad almeno i 10 anni di età. Ignorato nel senso che non le conoscevo: per me le maddalene si compravano fresche dal panettiere e siccome, con buona pace dei "Monsù" francesi, finora le ho viste proposte nella pasticceria artigianale solo a Napoli  e dintorni, accanto alle cartucce e alle prussianine, per me sono sempre state un dolce napoletano. Confesso la mia ignoranza e mi piacerebbe sapere se anche altrove questi dolcetti si trovano in pasticceria. Dopo i 10 anni, ho continuato a ignorare l'esistenza delle maddalene confezionate: ignorare nel senso di far finta di niente, il sapore era troppo diverso da quello che ricordavo, per cui preferivo farne a meno.
Per un attimo, al liceo devo essermi chiesta perchè Marcel inzuppasse un dolce napoletano nel suo thè, per poi realizzare la strada che aveva fatto quel dolcino a forma di barchetta per arrivare fino da me. Devo confessare che non ho ancora assaggiato una maddalena in Francia, e sono molto curiosa.
Fatto sta che sono alla ricerca della ricetta delle maddalene da un po', ho consultato molti testi e molti esperti, effettuato molti tentativi fallimentari e molti curiosi. Perchè io non ero alla ricerca della ricetta delle Madeleins, ma delle Maddalene, un dolcino che sa lievemente di mandorla, dall'impasto compatto e spugnoso, ma non particolarmente soffice, che "annozza" anche un po', insomma.
Alla fine, come sempre, la ricetta ce l'avevo sotto il naso, ma sono dovuta andare ad abitare a Siena per trovarla, ovvero è bastato adattare l'impasto usato per la pinolata, che si è rivelato un impasto piuttosto versatile visto che ha dato origine anche a questi biscottini qui.
Anche se l'intervento decisivo lo devo alla vicemamma, che mi ha spiegato che hai voglia di mettere farina di mandorla ma, ahimè, per l'aroma di mandorla bisogna per forza usare le benedette boccettine. La ricerca è conclusa, ora si apre quella per un sostituto naturale dell'aroma di mandorla :)



LE MADDALENE SOSPIRATE
 
1 uovo
50 gr burro morbido
40 gr zucchero
60 gr farina
1/2 boccettina di aroma di mandorla
 
Battere il burro a crema, aggiungere le uova intere e montare bene il composto con le fruste elettriche. Aggiungere poi lo zucchero e infine la farina e l'aroma di mandorla. Imburrare gli appositi stampini ed infornare  in forno preriscaldato a 170°C per circa 15 minuti, o finchè saranno cresciute e ben dorate.

Che dire, il risultato mi ha pienamente ripagato delle prove fatte (alcune delle quali hanno dato dei risultati sorprendenti che prima o poi posto). Come si vede dalle mie orribili foto sono persino riuscita ad ottenere il cupolino sopra :) Non so se sia la ricetta tradizionale, originale, ecc ma erano tanto buone!! Se usate lo stampo in silicone, la parte inferiore delle maddalene potrebbe uscire molto lucido, e fa un effetto un po' strano. Per evitarlo imburrate leggermente lo stampo.

4 commenti:

A.A. ha detto...

Mi hanno sempre affascinato le Maddalene! Anchio ho scoperto tante cose spostandomi e credo che solo lo sguardo di un estraneo possa porsi certe domande su un mondo altrui.
Comunque come fai con lo stampo in silicone? Lo metti in forno?!
Io sono troppo scettico!

3di15 ha detto...

Ciao A.A. Benvenuto!
Sì per le maddalene ho usato lo stampo in silicone da forno. Anch'io ero un po' dubbiosa all'inizio e adesso ne ho di tutte le forme e misure :)
Ovviamente occorre imparare ad usarli, non vanno pene per tutte le preparazioni, credo che nella mia cucina ci siano ancora tracce del disastro combinato quando ho provato a farci il budino :D

bricolo-chic ha detto...

ehi non vale si sente quasi il profumo! guardare e non poter assaggiare: che tortura!

3di15 ha detto...

Ciao cara bricolo-chic, benvenuta! Ti aspetto per il tè quando vuoi :)