martedì 8 dicembre 2009

E il cerchio si chiuse



Correva l'anno 2005 d.c., la vostra borghetta e il Super erano piuttosto indaffarati ad organizzare il loro matrimonio di copertura e a decidere la destinazione della prossima missione di esplorazione. Deciso dunque di spostare l'astronave nell'orbita del capoluogo del regno della Signora e Regina di tutti gli Abruzzi (a proposito... Memole!! Quando torni???), alla vostra 3di15 fu assegnato il nuovo ruolo di copertura: da tecnologica bibliotecaria avellinese a indaffarata casalinga abruzzese.
Superando i limiti oggettivi (astronave in affitto, esose compagnie telefoniche, ecc) grazie all'inventiva  e all'intraprendeza dei giovani ingegneri abruzzesi, si riuscì ad avere anche una discreta connessione ad internet, giusto per tenersi in contatto con la nave madre a dei costi accettabili. Non sono molti passati molti anni, ma si parlava ancora poco di social network e anche i blog erano un oggetto un po' misterioso. Non ci crederete, ma internet all'epoca lo usavo soprattutto per lavoro (sento già le risate) navigando sui forum di programmazione per capire perchè quel comando di VB6 non faceva quello che doveva fare (casalinga sì, ma sempre ingegnere!).
Si cominciava, però, a vedere in giro anche cose più interessanti, e non ricordo esattamente come mi sono imbattuta la prima volta nel mio primo foodblog, in cui una simpatica signora un po' belga e un po' romana cucinava e fotografava cose piuttosto interessanti, come l'ottimo pulpo alla gallega che sperimentai appena lo vidi.
Inutile dire che mi fece venire subito voglia di provare ad aprire un blog, visto che di pasticci in cucina ne facevo un bel po' di mio, ma per molti motivi la decisione fu rimandata. E rimandata. E rimandata. In primis, la mia atavica pigrizia. In secondo luogo, sono una frana a fare le foto e per qualche motivo non ho mai imparato ad usare bene la macchinetta digitale di casa, credo sia incompatibile con la mia programmazione (leggi: troppo pigra per leggere le istruzioni, e quindi si ritorna alla prima ragione). Insomma, ho rimandato la decisione a giorni migliori, e nel frattempo ho anche perso di vista per un po', causa altre manovre con l'astronave e inettitudine a usare i segnalibri del browser, il cavoletto e tutto il mondo dei blog che nel frattempo cresceva a dismisura.
Dopo pochi mesi di lontananza forzata da internet, ecco che ritrovo Sigrid ormai diventata, meritatamente, una vera stella del web, e tantissimi altri che sono stati meno pigri di me nel condividere i loro manicaretti. E per fortuna che è diventata famosa, la nostra belga preferita, che così ha avuto voglia di scrivere un libro. E di presentarlo in giro per l'italia. E di capitare vicino vicino all'attuale posizione dell'astronave.
Non potevo dunque mancare, il 1 dicembre alla Libreria Ambasciatori nonchè Eataly Bologna, dove Sigrid, accompagnata a sorpresa da Stefano Bonilli, è venuta ad incontrare i suoi lettori. Quindi eccoci qua, sala strapiena, facce curiose che si guardano in giro. Scommetto che più d'uno si è chiesto, come me, quanti dei presenti avessero un blog. Avrei voglia di chiacchierare con tutti, ma mi frega, come al solito, la mia tremenda paura del primo contatto, il ghiaccio da rompere. Pazienza, leggerò i resoconti :)
Ed eccola che arriva, un'esile figura, sorriso, coda di cavallo e scarpe da ginnastica.  Così, oltre a sapere che è una gran buongustaia e una bravissima fotografa, ora so quello che sospettavamo da sempre: che Sigrid è anche una bellissima persona. Simpatica. Disponibile. Le piace raccontare, raccontarsi ed ascoltare, con una spontaneità che lascia una gran dolcezza addosso. Rilascia autografi e consigli, racconti e aneddoti. E fa anche domande difficili. Almeno a me. "Di dove sei?" Mi ha chiesto. Sono praticamente un'insalata mista, le ho risposto.
E' stata una serata bellissima, che si è conclusa in dolcezza, con il buffet offerto da Eataly (che buoni che erano quei torcetti!!) e adesso ho anche io il mio libro del cavolo, che è già pieno di segnalibri sulle ricette da provare. Purtroppo non ho foto da condividere in quanto il mio fido telefonino tuttofare ha pensato bene di abandonarmi all'ingresso in libreria, vi lascio perciò con una ricetta eseguita qualche tempo fa, tratta ovviamente dal cavoletto, una ricetta che adoro perchè è l'unica che mi sia mai riuscita in fatto di briochine!!

Briochine di Christophe Felder (Via Cavoletto)


250g farina (possibilmente manitoba)
165g burro
3 uova (medie/piccole)
30g zucchero
10g lievito di birra fresco
latte 2 cucchiai
sale 1 cucchiaino

tuorlo 1
granella di zucchero

Mescolare la farina con lo zucchero e il sale. Far intiepidire il latte e farci sciogliere il lievito. Sistemare gli ingredienti secchi nell’impastatrice (io ho usato la pastamatic), e a velocità media aggiungere le uova e il latte con il lievito. Impastare per qualche minuto, poi aggiungere il burro morbido.
Quando l’impasto sarà liscio ed elastico (e qui riferisco lo stesso problema avuto da Sigrid, anche usando delle uova picoline, occorre aggiungere altra farina), spegnere, formare una palla e lasciarla lievitare coperta di pellicola e panno per un’ora (ehm, io l'ho lasciata nella pastamatic e l'ho solo coperta con un panno). Riprendere l’impasto, sulla spianatoia spolverata con un po’ di farina, formare un salsicciotto poi dividerlo in 9 parti uguali. Formare 9 palline e sistemarle in degli stampi da muffin (se sono in silicone è più semplice). Coprire di nuovo e lasciar lievitare per due ore. Dopo questo tempo, spenellare le briochine con un tuorlo sbattuto con un goccio di acqua, cospargere con un po’ di granella di zucchero. Io ho usato dei coloratissimi cristalli di zucchero aromatizzati all'arancia e cannella, acquistati all'Aquila in una bellissima cioccolateria prima di partire per altri lidi. Infornare a 180° per 15-20 minuti o fino a quando le briochine saranno dorate. Lasciar raffreddare su una griglia.

Scrivendo questo post mi sono resa conto, una volta di più, quanto sia stato speciale per noi il breve periodo passato in Abruzzo. Spero tantissimo che si faccia di tutto per far rivivere al più presto quei luoghi magici.

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