domenica 6 dicembre 2009

La parte degli angeli



Del mio smodato amore per l'aceto balsamico, vi ho già accennato, specialmente per quello giovane da insalata. Fatto sta che una volta scoperto il fornitore giusto di cotale meraviglia, in casa ormai non manca mai una bella scorta di bottiglie piene del costoso ma delizioso elisir. Per qualche tempo le suddette bottiglie hanno condiviso l'armadietto delle dispensa con le bottiglie di vino da tavola che, bontà loro, vicemamma e vicepapà ci portano dalle terre beneventane.
Ora, non so se sia vero che il vino "sente" l'aceto vicino o che, più probabilmente, noi non siamo dei gran bevitori e forse la dispensa non ha esattamente le caratteristiche di una cantina, fatto sta che più di una bottiglia di vino, sia rosso che bianco, si è guastata, ovvero, come si dice "è andata in aceto".
Ordunque, sarà che detesto gli sprechi di vettovaglie liquide o solide, sarà che gli avanzi sono una bella sfida creativa, sarà che dalla terra dei sughi, saba e savòr ho imparato che nessun frutto della vite deve andare sprecato, sarà che un contadino una volta mi disse che questo è talmente vero che se il vino evapora dalla bottiglia tappata si dice che quella sia la parte degli angeli, fatto sta che mi sono messa a difendere a spada tratta le povere bottiglie acidelle dalla mano efficientista del Super che, non a torto, ogni tanto ribadisce che lo spazio, per quanto estensibile, non è infinito e conservare ogni cosa in attesa di future ispirazioni può essere problematico.
Sapevo dunque di dover trovare piuttosto in fretta un degno compito per le mie acidelle. Ho provato, inutilmente, ad ottenere del vero aceto, tentando ogni metodo, dai tre spaghetti alla mescolata con aceto vero: il processo si rivelava troppo lungo e i risultati non molto soddisfacenti.
La blogosfera è, ovviamente, risultata utilissima ancora una volta. La riduzione di vino proposta da fiordizucca mi era piaciuta moltissimo, ed essendo una grande fan dei sapori agrodolci, mi è venuto in mente che potevo provare a fare una riduzione di vino leggermente acidulo ma non proprio acetificato, per cui ho messo a sobbollire gli acidelli, rossi e bianchi, in due pentolini separati, con l'aggiunta di qualche cucchiaio di miele. Quando il liquido si è ridotto e si è addensato (ci possono volere anche due ore, tenete le finestre aperte...), ho imbarattolato e lasciato raffreddare.
Ho ottenuto una specie di miele aromatico e profumato, ottimo ovviamente sul risotto, ma anche sul pane a merenda, sui formaggi stagionati e sulla ricotta, che si conserva bene in frigorifero, che probabilmente si può usare al posto del mosto cotto nelle ricette che lo prevedono, e soprattutto, era perfetto per questa ricetta, con i dovuti aggiustamenti.


CIPOLLE BALSAMICHE


4 grandi cipolle
60 ml (4 cucchiai) di burro
60 ml (4 cucchiai) aceto balsamico (non tradizionale)
30 ml (2 cucchiai) di riduzione di vino (o più, a gusto)
1 pizzico di sale

Pulire ed affettare le cipolle a metà. Affettarle poi in fette non troppo sottili.
Sciogliere il burro in una larga padella, possibilmente con il fondo abbastanza spesso. Unire le cipolle e cuocere su fuoco medio finchè non diventano traslucide.
Aggiungere l'aceto balsamico, la riduzione di vino e il sale. Cuocere su fuoco basso per 15 o 20 minuti finchè le cipolle si ammorbidiscono, mescolando ogni tanto.
Servire tiepide o lasciare raffreddare completamente prima di imbarattolarle e conservarle in frigo.


La ricetta l'ho eseguita in due versioni: con cipolle dorate per l'acidello dorato e con le cipolle rosse per l'acidello rosso che tra l'altro è stato accidentalmente imbarattolato in una bottiglietta in cui avevo conservato dei chiodi di garofano, per cui si è anche aromatizzato :)
Sarà che io amo le cipolle, ma mi sono piaciute un sacco, da provare su dei crostini o per accompagnare del tonno alla griglia.
Insomma, un riciclo creativo riuscito, ma sempre un riciclo giusto? Le bottiglie di aceto ora abitano opportunamente lontane da quelle di vino, e questa l'avevo già opportunamente classificata nella categoria delle ricette difficilmente ripetibili, come molte delle mie preparazioni. E invece l'isola dei venti mi riservava un'altra sorpresa, ma merita un post a parte.

4 commenti:

acquaviva ha detto...

Sono cresciuta nella famiglia dei "non si butta via niente" (figurati che con il latte scaduto faccio i formaggini!), quindi apprezzo questo tuo riciclo del vino rovinato in modo davvero viscerale... Una vera bellezza!

3di15 ha detto...

Grazie acquaviva! Devo dire che è stato molto divertente :) Però ora sono curiosa... i formaggini?? Racconta! Racconta!

A.A. ha detto...

Anchio sono un fiero "intasatore di credenze"! Ho cose che voi umani non potreste nemmeno immaginare...

acquaviva ha detto...

grazie a te dello stimolo! E a proposito dei formaggini: ti ho risposto direttamente con un post, così vedi anche le foto...