sabato 18 luglio 2009

Guide turistiche

Dire che eravamo partiti per Pantelleria del tutto impreparati è un po' esagerato. Ci eravamo infatti ricordati di consultare la nostra guida turistica preferita, ovvero il volume "Osteria d'Italia - Sussidiario del mangiarbere all'italiana, Ed. 2006 - Slow Food Editore", graditissimo regalo di una mai abbastanza benedetta amica, che ci consigliava ben tre ristoranti da provare in giro per l'isola. Abbiamo cominciato dall'agriturismo Zinedi, situato proprio sotto l'aeroporto di Pantelleria, "su un costone che domina il faro di Punta Spadillo" recita la guida.
All'agriturismo Zinedi una trentina di fortunati possono anche pernottare nei miniappartamenti o camere doppie (trancuilli, l'aeroporto di notte e' silenziosissimo) mentre per tutti gli altri il ristorante si apre al pubblico ogni sera, offrendo un menù a prezzo fisso (20 euro... invariato dal 2006!! Quasi un record) con una limitata scelta di piatti che variano secondo la giornata (mercoledi' ravioli, giovedi' cuscus di pesce, ma telefonate sempre per conferma) e secondo il pescato. Noi, ovviamente, non ci siamo informati a sufficienza e non siamo andati nè di mercoledì nè di giovedì, ma abbiamo mangiato bene lo stesso :D
Avendo la guida ormai tre anni, ovviamente qualche cambiamento va messo in conto, e infatti l'antipasto a buffet è stato sostituito con un antipasto fisso al piatto (con delle tartine al patè di capperi così buone che le ha mangiate anche il marito odia-capperi) e, ahimè, pare abbia chiuso il caseificio annesso, per cui niente tumma, formaggio fresco tipico di Pantelleria, (anche dal sito si evincerebbe il contrario...bo) ma delle ottime verdure grigliate di loro produzione.
Come primi abbiamo assaggiato gli spaghetti con il profumatissimo ammogghiu o pesto pantesco e con gamberi e pomodorini. Per secondo ci siamo fatti tentare invece da un fritto misto di gamberi e calamari e dai gamberoni alla brace. Tutto e' stato innaffiato dal loro bianco di zibibbo (mai provato un vino bianco dolce e secco allo stesso tempo, buonissimo) che con i suoi 13,5 gradi ben ha preparato il terreno per il bicchierino (non tanto "ino") di passito che ha chiuso il pasto... e di cui ci siamo subito comprati una bottiglia tanto era buono.

Note di servizio: l'agriturismo non accetta carte di credito, e anche con i contanti a volte il resto pare un problema. Portare "gli spicci", che è meglio, tanto non potete sbagliare: 20 euro a testa (vino compreso) e passa la paura!

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