Se a qualcuno dovesse venire il dubbio, no, non mi ha assunto l'ufficio turistico di Pantelleria. Mi sono chiesta anch'io la ragione di questa improvvisa, irrefrenabile voglia di scrivere. Primo, ovvio motivo: in vacanza c'e' un po' piu' di tempo da dedicare alle proprie passioni. Non dovendo stare tutto il giorno al computer per lavoro, viene facile dedicare una mezz'oretta al giorno ad un blogghetto che di solito si deve accontentare di un post a settimana, quando va bene. In secondo luogo, delle cose nuove, delle scoperte, specialmente se bellissime, si parla sempre volentieri, a costo di ammorbare gli ascoltatori. Secondo Bilbo Baggins dei periodi felici e' arduo scrivere, ma forse e' piu' arduo leggerne.
Credo pero' che ci sia anche una ragione piu' profonda, impalpabile, irrazionale di questa improvvisa attivita': l'energia che quest'isola comunica. Niente paura, non parlero' di meridiani energetici ed altri esoterismi, anche se il piccolo sospetto che Pantelleria sia viva ed estremamente vanitosa tanto da costringerti a parlare di se', mi e' venuto.
La prima cosa che ti dicono, arrivati qua, e' che l'isola e' tutta da esplorare e da scoprire. Ti danno qualche indicazione di massima, ti mettono in mano le chiavi dello scooter e ti augurano buone vacanze. Li' per li' si rimane un po' perplessi, come se non avessero voglia di dirti altro. Dopo qualche giorno chiedi mentalmente scusa per il malo pinzero: in realta' e' veramente difficile descrivere dove andare a mare o cosa fare. Difficile e limitativo, come se uno chiedesse al cameriere di ordinare per lui al ristorante, chiedendogli di indovinare i suoi gusti.
Pantelleria non va solo esplorata: l'isola vi vuole attivi come i suoi vulcani. Paciosi e rilassanti, ma pur sempre attivi. Attivi sin dalla mattina, da quando ti svegli. Attivi perche' c'e' tanto da vedere. Attivi perche' c'e' l'imbarazzo della scelta. Attivi perche' non ne avrai mai abbastanza. Per anni, alla casa al mare, l'unica domanda che ci si faceva prima di decidere se scendere o no in spiaggia e' "C'e' mare?", domanda apparentemente senza senso che non significa "Scusi, non e' che durante la notte qualche rivolgimento geologico, falla spazio-temporale, o altro evento imprevedibile e scientificamente inspiegabile ha fatto sparire il mare dalla sua precedente ubicazione, lasciando un torrido deserto?" ma semplicemente "Il mare e' mosso stamattina?". Anche perche', di solito, c'e' un solo posto dove si e' soliti andare a mare, vuoi perche' di solito il mare li' e' il piu' bello, vuoi perche' e' il piu' vicino, vuoi perche' e' la spiaggia del campeggio, ecc.
Cominciamo col dire che il mare qui e' bello praticamente ovunque, quindi ogni mattina occorre affrontare l'imbarazzo della scelta, valutare alcuni fattori a contorno e armarsi di un po' di pazienza. Perche' magari avete fatto il giro dell'isola su strade non sempre perfettamente asfaltate per andare a vedere quella caletta di cui vi hanno parlato bene, ma arrivati la' vi informate delle condizioni del mare da qualcuno che sale (per qualche motivo c'e' sempre qualcuno che sale e che scende, a qualunque ora, e non sempre le calette sono perfettamente visibili, dalla strada) e se beccate un pantesco vi potra' capitare di sentire un "c'e' Medusa" in cui si percepisce la maiuscola carica di rispetto e familiarita'. Allora ci si informa meglio: c'e' una riunione di famiglia o qualche sporadica rappresentante? Perche' dipende dalle correnti, dal mare agitato, da come gli gira... ma se c'e' la riunione di famiglia, conviene rimettersi in sella, ignorare le
proteste del vostro osso sacro, e cercare un altro posticino, piuttosto che sperare che tolgano il disturbo.
proteste del vostro osso sacro, e cercare un altro posticino, piuttosto che sperare che tolgano il disturbo.
Una volta scelta la calata a mare, occorre... calarsi. In qualche caso un sentierino comodo e poco scosceso, in qualche altro puo' essere un po' piu' avventuruoso. Ma fa tutto parte del piano: arrivati in fondo si e' belli accaldati, e l'unica cosa che si desidera e' precipitare in acqua (mentre la salita ben conciliera' l'appetito :)
Chi e' gia' stato da queste parti avra' certamente notato che non ho ancora fatto cenno alla prima cosa che si considera prima di prendere qualunque decisione. Pantelleria e' soprannominata figlia dei venti. Qualunque cartina dell'isola riporta la rosa dei venti, indica il grado di difficolta' delle discese a mare e soprattutto dove e' (s)consigliato andare in base alla direzione del vento. Per cui si', si diventera' anche dei lupi di mare che appena svegli cercano di determinare la direzione del vento. Ma siccome Pantelleria ci ha voluto viziare con una settimana di bonaccia che ha sorpreso persino i panteschi, a tale proposito non ho ancora esperienze dirette da riferire, a parte la meravigliosa brezza che tiene sempre freschi a riva di mare e che non vi fara' percepire l'ustione
solare cui state andando incontro...
solare cui state andando incontro...
2 commenti:
Ero rimasta indietro...troppo!!
Il tuo diario è interessante, divertente, il tuo entusiasmo assolutamente contagioso, a settembre a fine stagione ( ora per me è il momento di massimo lavoro) saprò dove andare...chissà che vento tirerà?!!
Aspetto consigli, possibilmente a buon mercato.
Buon proseguimento, un bacione
Mi hai letto nel pensiero... leggiti i prossimi post per qualche indicazione in piu', e poi magari ci sentiamo in privato!
Un bacione!!
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